Gli ARTDISORDER , scioltisi nel 2006, sono stati una rock band
bresciana la cui vita si snoda nell’arco di più di un decennio.
I primi “vagiti” di questo gruppo risalgono alla metà degli anni ’90
quando il chitarrista Andrea Cogno (in arte “Rasta”) e il batterista Giuseppe
Mondini si conoscono tramite i loro rispettivi maestri e decidono di dare
vita ad una band con cui suonare i pezzi dei loro gruppi preferiti: Metallica,
Gun’s ‘n Roses, Nirvana, Sepultura, Pantera, Machine Head, AC/DC .
Nel 1997 si unisce a loro Leonardo Monfardini (basso). La band, prima sotto il nome di “Trendkill”, poi sotto il
nome di "Damage", comincia - alternando alcuni cantanti provvisori -
a tenere i primi concerti in concorsi musicali, oratori e piccoli festival nel
Bresciano.
Nel 1998 la formazione si completa con l’arrivo del cantante Marco
Passantino (in arte “Paxa”) che rimarrà con la band fino al suo
scioglimento.
Il gruppo si esibisce per la prima volta con la suddetta formazione il 18
Luglio 1998 in occasione di un festival rock/alternative/metal a Montichiari,
proseguendo poi con altre esibizioni in Lombardia.
Nel corso dei due anni successivi, tra concerti e concorsi in giro per la
Lombardia, i DAMAGE maturano la decisione di cominciare a comporre pezzi
propri. La cosa non è facile e richiede un considerevole sforzo.
Il gruppo infatti non ha mai composto nulla, e le idee che escono dagli
strumenti sono ancora troppo ancorate a ciò che i componenti ascoltano, senza
alcuna variabile interessante. (Ma si sa… in principio è quasi sempre così)
La composizione dei pezzi viene anche segnata da un’ulteriore imprevisto:
una modifica nella line up. All’inizio dell’estate infatti il bassista Leo , per
motivi personali, decide di abbandonare il gruppo e viene quindi sostituito da
Nicola, un amico di Andrea. Nicola è un chitarrista, ma prende subito confidenza
con il basso, riesce ad amalgamarsi bene con il resto del gruppo, che riprende
così la composizione dei brani lasciati in sospeso con Leonardo.
La determinazione è tanta e l'obiettivo uno solo: incidere un primo demo, che non sia qualcosa
di banale.
Obiettivo raggiunto: nell'estate del 2000, appena conclusi gli esami di
maturità, la band registra presso i Line Out Studios di Isorella (BS) un demo
di 5 brani intitolandolo CIRCLE OF THE SUN: il suono è acerbo ma le idee non
mancano.
La band tenta anche di trovare un nome che piaccia a tutti e quattro più
di “Damage”. All’inizio niente da fare: ogni proposta riesce a soddisfare solo una
parte dei componenti, e l’altra no. L’aspetto comico/scandaloso è che, nonostante fosse ormai
ultimata l’incisione del demo, la morbosa ricerca del nome da dare al gruppo
non aveva ancora portato a nessun risultato soddisfacente!
Finchè ...ecco arrivare una proposta condivisa: ARTDISORDER.
L’accoppiata piace a tutti.
Inizialmente proposto come Heart Disorder ( = disturbo cardiaco) viene
modificato con un gioco di parole, in modo da esprimere e dare risalto
all'estrema varietà delle correnti musicali che influenzano il suono della
band.
Il demo, ultimato e “confezionato”, vede la luce nel settembre del 2000
e viene immediatamente diffuso il più possibile tra amicizie,conoscenze e
pubblico vario. L’artwork di Circle of the Sun,
estremamente variegato ed enigmatico, viene realizzato interamente da Giuseppe. La misteriosa immagine raffigurata in copertina suscita i commenti e le
interpretazioni più curiose tra gli ascoltatori, qualcuno dei quali azzarda
anche un parallelismo con la copertina del celebre “Arise” dei Sepultura.
La band, appena realizzato CIRCLE OF THE SUN, comincia a
spedirlo a destra e a manca con l’intenzione di attirare l’attenzione di
qualsivoglia operatore del settore. Il demo viene distribuito a labels, locali, centri sociali, riviste specializzate
italiane ed estere. Il genere musicale viene definito “lovecore”.
From “COP OUT” magazine – March 2001
An Italian metal band who combine their angst-ridden heaviness, ecstatic drumming and flickers of delicate melodies. After playing gigs in their home country,and being lavelled a 'lovecore' band by followers, the guys have now decided it's to hit the UK for some gigs!
Gli ARTDISORDER cominciano a organizzare - telefono e computer alla mano
- il loro primo tour promozionale: CIRCLE OF THE SUN viene presentato nel locale
Four Seasons di Mantova, molto amato e frequentato dalla band…
Questa volta Brescia è solo una delle città in cui la band si esibisce; i
concerti vengono infatti organizzati un po' in tutto il Nord Italia, prevalentemente
in Veneto e Lombardia.
Memorabili i concerti bresciani al Buddha Cafè e al Magazzino 47
CIRCLE OF THE SUN finisce anche in mano ad uno dei gruppi
preferiti dagli ARTDISORDER, gli inglesi Earthtone9. Infatti, in occasione di
un loro concerto a Milano, Andrea, con un lancio memorabile, ne tira una copia
in testa al chitarrista Joe, che dopo circa 15 giorni spedisce agli ARTDISORDER
un’ E-mail (rendendoli molto felici) in cui dichiara che “è uno dei più bei
demo che ha ricevuto in tour”.
CIRCLE OF THE SUN è stato un buon inizio, e ha fruttato buoni commenti da
parte degli addetti ai lavori. Ma la composizione di nuovi brani prosegue, e
con essa si fa più forte il desiderio di realizzare un lavoro più curato e
professionale.
Nel corso del 2001 la band si concentra in particolare sulla
registrazione di 4 nuovi brani composti nei mesi precedenti. Questa volta l'obiettivo è fareun lavoro molto più meticoloso (forse
anche troppo!) rispetto a quanto fatto per CIRCLE OF THE SUN...
La band si ripromette di curare in modo pressochè maniacale la
registrazione e il mixaggio, affidandosi per questo lavoro ad un validissimo
professionista musicale veronese: Gianluca Bianco.
Stessa cura decide di dedicare all'artwork, che questa volta dovrà essere
molto più stiloso e minimale. Non si può proprio dire che l'intento sia fallito: tra
registrazioni preliminari, registrazioni non preliminari, arrangiamenti,
rifiniture, mixaggio, mastering, preparazione dell’artwork e litigi con le
varie tipografie, il secondo figlio degli ARTDISORDER vede la luce a Dicembre
2001: il suo nome è SOUNDING COLOURS
Viene presentato lo stesso mese in occasione di un
festival al Palatenda di Brescia, davanti ad una platea di più di 1000 persone
(...adrenalina alle stelle!!!)
Con SOUNDING COLOURS si apre una nuova fase della vita musicale della band: una
fase caratterizzata da un'attività costante di promozione, pubblicità, e
concerti: il tour di SOUNDING COLOURS totalizza ben 60 esibizioni dal vivo. Il prodotto ha un livello di qualità tale da poter esser spedito a tutte le
principali testate giornalistiche musicali italiane, oltre a decine di case
discografiche ed agenzie di management. Le recensioni di webzine e magazine ripagano ampiamente il duro lavoro e contribuiscono a far girare il nome degli ARTDISORDER
sempre di più nell'ambiente musicale italiano ed estero.
Da "Bresciaoggi" - Gennaio 2002
From “MUSIC EXTREME” webzine – Febuary 2002
SOUNDING COLOURS PROMO CD: Here is a band that I am sure that with a good promotion could be one of the biggest name in the scene. Here we have a band with huge heavy guitar but with a pop feeling in the vocals that add a lot of hooks in each of the tracks on this album. Yes, each song here is memorable as hell while having heavy riffs and many changes. It really amazes me how well the songs are developed here and how you can sing them following the band . There is also heavy use of clean guitars in many parts and interesting drumming that add some progressive touches to the music here. I would recommend this to anyone that wants something new (and something that can go up in the charts really soon!)
Ovviamente, immancabile il commento di Joe, chitarrista degli Earthtone9….
From JOE ROBERTS (EARTHTONE9) – February 2002
WOW, I was NOT expecting the CD to be so MELODIC!
Cool, because I am a fan of the more melodic side of heavy music.Contrasting Shapes is heavy, but I could not help but nod my headat the rhythms, and the verse vocals are not too heavy to enjoy andto understand, the punchy rhythm of them with the riff is great. The great melody of the chorus vocals when they come in is always agood feeling too. Very catchy, and the verse riff is a great riff for live shows I am sure.
Fallen has got to be my favourite, just because of the changing moods of the song. Really emotional pieces that intertwine to make the song more than just something to listen to wile doing other things. The vocals overall are very expressive and the overlapping harmonies have been well constructed. Also the clean guitar lines are different and interesting. I was impressed with the drumming too. Excellent.
There are some pieces (the heavier parts) which remind me slightly of GF 93. I mean this as a compliment as I am a big fan of their style as you may know. Abstract is longer and less immediate, but again strong vocals keep the listener's interest well. Emotional and genuine sounding.
Virgo is more heavy and less my type of thing, but still I was pleased to hear that the shouted vocals gave way to a strong melody in the chorus, without it sounding like a heavy and a melodic song joined into one.
The general recording quality is pretty good, good mix too. Also the artwork and design was excellent, although it took me a while to find the song names! hehe.
So the CD looks and sounds professional, you should be proud!
Bye for now and Good Luck with the future of artdisorder!!
In particolare il 2002 è in assoluto l’anno in cui la band
tiene più concerti, un vero e proprio tour de force all’insegna del promuovere
il secondo lavoro SOUNDING COLOURS, costato mesi e mesi di sbattimenti: come accennato prima, la band si esibisce in circa 60 date, tutte (o quasi) organizzate dal cantante Paxa, che in veste non
ufficiale fa da agenzia di booking e promozione degli ARTDISORDER.
Parallelamente a questo tour, LA BAND si occupa anche
della promozione, e la rassegna stampa si arricchisce… cominciano ad uscire un
bel po’ di recensioni su SOUNDING COLOURS, in generale tutte molto buone.
Il 2002 è anche l’anno in cui la band riceve la sua prima proposta di contratto discografico, che sfortunatamente non porta a nulla, a causa della naturale propensione al crimine e alla truffa di colui che la gestisce. Che dire ? Pazienza, il prossimo sarà più onesto...
Il 2002 è anche l’anno in cui la band riceve la sua prima proposta di contratto discografico, che sfortunatamente non porta a nulla, a causa della naturale propensione al crimine e alla truffa di colui che la gestisce. Che dire ? Pazienza, il prossimo sarà più onesto...
Sul fronte della composizione, la band stende qualche
brano nuovo anche se il periodo, dal punto di vista della creatività, non è
molto proficuo (sicuramente complice il fatto che la band era alla ricerca
disperata di una label seria, che non trovava...)
Nella primavera del 2002 i ragazzi vengono contattati dall'agenzia
musicale Londinese SHARPE MANAGEMENT, che li invita a Londra per un colloquio
proponendogli la realizzazione di un singolo con Andy Whitmore, celebre
produttore pop, noto nell’ambiente per aver prodotto lavori di Elton John , Pet
Shop Boys, e altri conosciuti artisti.
Andy Whitmore, dopo aver dato un’ascoltata a Sounding
Colours, e tenendo fede alla sua natura di poppettaro, esprime la sua
preferenza per Fallen (brano il cui ritornello è cantato con il Vocoder).
Che fare ?
Due mesi dopo, la band vola a Londra e, insieme allo staff di Andy
Whitmore, registra il singolo FALLEN ai Greystoke Studios di Londra.
Tornati da Londra, gli ARTDISORDER diffondono FALLEN tra gli addetti ai
lavori, e la risposta è più che positiva:
Da "Bresciaoggi" - Gennaio 2003
From “BEYOND” webzine – March 2003
As a rule, I always try not to have to review bands that play a genre I’m not too fond of – Nu Metal as it occurs – but when I took a small listen to this demo I just got, I granted myself the pleasure of writing them this review. I was indeed surprised in a very pleasant way by the Emo side they don’t display continuously but that seems to take a rather important space in their compositions. Our young Italians also used everything that’s fashionable: guitars tuned a few tones lower than our good old E, britneyspearsy effects on the vocals and, on the level of compositions, straightforward structures with – very important – big contrasts between “I’m cracking up” and “I’m easing off”. On the whole, this music is quite nice to listen to despite the stereotypes. Moreover, there’s not too much of this Rap Metal edge on it, which repels many “true” Metal fans. Frankly, if I were you, I’d give these four tracks of Lovecore (as they like to call it) a try...
From “D.O.A.” webzine
When European bands begin to sing in English, hoping to get more attention from the US, I'm always confused as to what they are hoping to accomplish. If they are hoping to get radio play and become popular, their English had better be matched by a few grand in today's pay-for-play music marketplace. I mean, maybe they can get themselves a spot on the Warped tour without bribing someone, but otherwise I don't foresee the move to singing in English being very meaningful. In some ways, a metal band (which Artdisorder at times claims to be) is probably better off singing in a non-English language, since that is likely to make them stand out from what most Americans are used to hearing, and, as is the case with black metal, it might give them more credibility among listeners. Then again, since they are a "lovecore" group, they might want to make their message understood to a broader audience (although the way their songs are produced, it is difficult to make out the lyrics anyway). Artdisorder seem to suffer from a confusion as to how to present themselves and what their goal is in doing so. "Fallen" is an example of a band that is trying to be all things to all people. The song begins with a fluid guitar motif that is repeated a few times over a warm bass line and percussion that borders on a disco beat. The feeling is calm and moody, with quiet bursts of synth, creating atmosphere. Just as the listener is lead to believe that this is going somewhere, it fizzles out and suddenly we are thrust into a world of throbbing double-bass kicks and crunchy power chords. This change is unexpected and almost unwelcome, especially as the vocals turn into a Pantera-influenced bark. As we approach the chorus, the chords become thicker and sheathed in a more palatable reverb, falling somewhere between Stompbox and Coldplay. The vocals are now sung as sweetly as possible while being filtered through a warbly studio effect, often heard in dance, music which creates a distance between the speaker and listener that is not fitting for the intimate lyrics. Artdisorder then do a sort of break-down, which leads into an attempt at bringing together the intro with the rest of the song by repeating the guitar line beneath a blanket of chords. The intro is simply too disparate though, and they never manage to bring the song full circle. While Artdisorder seems muddled (and, well, disordered) about their approach at times, it is partly because they are talented and savvy enough to play a variety of styles. With time, they may learn to better integrate these techniques and styles into a meaningful whole.
From “MUSIC EXTREME” webzine - February 2003
FALLEN SINGLE: Here is a single extracted from the "Sounding Colours". This is with no doubt one of the most aggressive tracks on that recording,and it has amazing melodies on the choruses with some processed vocals while having huge guitars doing rhythmic riffs and powerful drumming. Again I recommend this band to those lovers of heavy music with amny melodies and interesting compositional skills on their music.
From “PULL THE CHAIN” webzine - May 2003
ARTDISORDER come from Italy and deliver what you may regard as a kind of nu metal, but eventually in a more eclectic form and this is not something I usually listen to. There are some emo core parts in most of the five tracks of «Sounding Colours» and lotsa ‘experimental’ efforts with the vocal lines. The pace of the music varies continuously and as a matter of fact the differentiation between songs is more than sufficient. The fifth song of this demo was produced by Andy Whitmore (that also produces Elton John and The Pet Shop boys’…) and it is more than obvious that ART DISORDER chose the most professional surrounding to develop their musical concept. The overall attempts sound quite okay to my ears, although I feel that the concept is too soft for the metal listeners.
La rivista nazionale ROCK SOUND inserisce il singolo nel CD sampler e
dedica agli ARTDISORDER una pagina di intervista per raccontare la loro
avventura inglese.
Nel frattempo i concerti continuano a tamburo battente, la band si
esibisce in media due volte a settimana, ogni volta in una città diversa. La rassegna stampa si arricchisce…
La diffusione del singolo FALLEN e la sua forte orecchiabilità suscitano
l'interessamento di varie case discografiche italiane, che inviano alla band
delle proposte di contratto.
Purtroppo nessuna delle suddette proposte si dimostra seria: spesso, alla scarsa onestà di queste label,
si unisce la mancanza di mezzi finanziari, con conseguente tentativo di estorcerne alla band... Ok, si scarta e si
va avanti....
In concomitanza con questi non molto positivi eventi, se ne verifica uno
alquanto negativo: Nicola, per ragioni personali, decide di lasciare la band.
Circa due mesi dopo - siamo nell’Aprile 2003 - subentra al suo posto un
giovane bassista (classe 85, il più giovane della band) chiamato Andres, un
ragazzo pieno di creatività e con una grande predisposizione verso qualunque
forma d'arte. Con il suo stile alquanto darkeggiante inserisce un
nuovo ingrediente nel sound del gruppo.
Ormai si è quasi alla metà dell’anno, e quindi....
A questo punto, matura nella band la convinzione che sia arrivato il
momento di realizzare un vero e proprio album, che raccolga al suo interno
tutto ciò che c'è stato fino a quel momento. Un album completo.
La band interrompe quindi i concerti e dedica l'intera estate del 2003
all'incisione di quello che sarà il suo album di debutto. lascia da parte le deludenti vicende contrattuali e le
aspettative un po’ deluse, e decide di fare un altro passo in avanti e di
proporsi alle label con un master completo che debba solo essere
stampato.
Con l’aiuto di Carlo Bellotti dei GF93, producer artistico
nonchè grande amico della band, gli ARTDISORDER lavorano alla produzione di
alcuni brani che avevano in cantiere e nel successivo mese e mezzo ne
compongono altri, fino al momento della partenza.
ANOPLOGASTER CORNUTA viene registrato in 40
giorni ...una parte in Italia (ai Fear Studios di Ravenna, dove vengono
incisi batteria, basso, chitarra e altri suoni) e una
parte ai Philia Studios di Henley on Thames, UK. (dove vengono incise le
voci), per poi concludere ai DogHouse Studios di Londra, dove vengono
effettuati mixaggio e mastering... inutile dire che il risultato, alla fine, è
ottimo!
PS: i Philia Studios sono gli stessi dove hanno realizzato i loro lavori
i mitici Earthtone9 !
La band infatti, tramite il suo produttore
artistico Carlo Bellotti (frontman della storica band GF93, con il quale vengono arrangiati quasi tutti i
brani dell’album) riesce ad entrare in contatto con il produttore inglese
Martin Barbour.
Tra Ravenna, Henley on Thames, e infine Londra
(dove vengono realizzati mixaggio e mastering finali) l’estate del 2003 è
dedicata integralmente alla stesura e realizzazione delle 12 canzoni che
formeranno l'album di debutto della band. Il risultato è ottimo.
Ladies and gentleman... ecco a voi:
Ladies and gentleman... ecco a voi:
ANOPLOGASTER CORNUTA.
Zalahalla (trip)
Expo
Cowboys
Started
Dezz
Moog
Days like pills
Slowly
Pio
a.a.a.
Slow decay
Fallen [UK single version]
L’album però non viene pubblicato subito. Nonostante infatti il lavoro abbia raccolto
l’interessamento di varie etichette indipendenti, la band sta trattando un
ingaggio con la label bergamasca JESTRAI RECORDS (già editrice della nota band
Verdena e altri promettenti gruppi rock della scena italiana).
I tempi però non sono immediati. I 4 ARTDISORDER ripartono così per un’ennesima
serie di concerti in giro per l’Italia, completano l’artwork dell'album, e dopo aver scartato
l’ennesimo contratto “trappolapertopi”, nell'estate 2004 firmano finalmente il
contratto con Jestrai Records.
L’estate di quell’anno va ricordata perchè è la prima in
cui la band si concede finalmente una lunga vacanza/pausa libera da pensieri di
ogni tipo (una pausa che si ritiene abbia fatto bene a tutti...)
La pubblicazione dell'album avviene
nell'inverno 2004, preceduta dal concerto tanto atteso:
ANOPLOGASTER CORNUTA viene ufficialmente
presentato Sabato 6 Novembre a Milano, nel celebre locale Alcatraz. Allo show
arrivano più di 700 persone. (da menzionare il famigerato furgoncino di
“Lucignolo”, appostato fuori dal locale proprio quella sera, che avrà il
piacere di accalappiare e intervistare alcuni fans degli ARTDISORDER).
...L'ANOPLOGAS-TOUR è cominciato!
...L'ANOPLOGAS-TOUR è cominciato!
Inutile dire che gli ARTDISORDER - questa volta non più soli ma
supportati da una casa discografica - si impegnano per diffondere le note di
ANOPLOGASTER CORNUTA a macchia d’olio in tutta Italia, a suon di recensioni,
interviste, e tanti tanti tanti concerti.
Ed ecco i risultati:
Da "Giornale di Brescia", "In Città", "Metal Hammer", "Rock Sound" e "Tutto Musica" - Gennaio 2005
Ed ecco i risultati:
Da "Giornale di Brescia", "In Città", "Metal Hammer", "Rock Sound" e "Tutto Musica" - Gennaio 2005
Gli ARTDISORDER realizzano anche il videoclip della opening track, nonchè
singolo dell’album, ZALAHALLA. Il videoclip viene trasmesso su ALL MUSIC, ROCK TV, e altre reti
televisive musicali:
I successivi due anni trascorrono tra promozione dell'album, concerti in
giro per l'Italia, sala prove, composizione/registrazione di nuove idee, momenti
di meritato riposo, e (purtroppo) anche uno spiacevole evento: il bassista Andres,
non trovandosi più musicalmente soddisfatto dall’attività compositiva degli
ARTDISORDER (in quel periodo effettivamente in netto calo), decide di lasciare
la band.
Al suo posto subentra Romano, grande
amico di Andres e degli ARTDISORDER, e fino a quel momento fidato roadie della band (immancabile in
qualunque concerto).
Nel 2006, la band, supportata dall'attività di management del produttore Carlo Bellotti, riceve da una
casa discografica italiana una (seria) proposta di contratto per la
realizzazione e pubblicazione di un eventuale secondo album... evento purtroppo
mai verificatosi: gli ARTDISORDER si sciolgono nel Luglio del 2006, sostanzialmente delusi
da una vena compositiva ormai spenta da quasi due anni.
Se non avete ancora ascoltato ANOPLOGASTER CORNUTA e gli
altri lavori degli ARTDISORDER, vi invito a farlo!
Se vi sono piaciuti scriveteci qualcosa di bello, e se non
vi sono piaciuti potete scriverci un bell'insulto ... Quello che importa è che lasciate una traccia del vostro
passaggio, se non altro per essere arrivati fino alla fine di questa storia e
avere scoperto perchè siamo esistiti...
Grazie per aver visitato questo sito!
Paxa
Grandi gli ArtDisorder. Tanta stima, davvero! Credo che sia una delle prime e uniche band vere nate a Brescia, quando suonare musica propria, alla nostra età, era da pazzi. Leggere la loro storia mi ha fatto un sacco piacere.
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